TORINO-COPENAGHEN 1-0 L’Olimpico di Torino si vesta a festa: dopo vent’anni, escludendo Intertoto e preliminari di Europa League, il popolo granata torna a respirare l’odore, assai gradevole, dell’Europa che conta. Il match, nonostante si è giunti solo alla seconda giornata, è già di fondamentale importanza per il Toro, atteso alla prima vittoria dopo il pareggio non troppo convincente di Brugge. Ventura presente qualche novità rispetto all’undici base, lascia in panchina El Kaddouri e Quagliarella in favore di Sanchez Mino e Martinez. Primo quarto d’ora a ritmi decisamente sostenuti, con le due squadre che si affrontano a viso aperto, anche se non si contano azioni pericolose nelle aree di rigore. Con il passare dei minuti, però, la squadra di Ventura guadagna campo e costringe la squadra danese sulla difensiva. Ci prova Molinaro con una botta da fuori, Andersen respinge con i pugni e mantiene illibata la propria porta. Ma la grande occasione per sbloccare il match, due minuti più tardi, capita sulla testa di Moretti, autore di una potente incornata che si stampa sulla traversa.
In campo c’è solo il Toro, grazie anche alla buona lena di Sanchez Mino e Martinez, quest’ultimo spina nel fianco della difesa di Solbakken. I Granata sfondano soprattutto sulla sinistra, dove Molinaro manda costantemente in tilt la fragile catena di destra del Copenaghen. Ed è proprio l’ex Stoccarda, al trentaquattresimo, a farsi notare per una violenta conclusione, che costringe Andersen ad una difficile respinta. Dopo un quarto d’ora di dominio assoluto, i piemontesi calano e concedono un po’ di spazio anche alla squadra di Solbakken, vicinissima al gol – al trentacinquesimo – con un colpo di testa di Cornelius alto di poco sopra la traversa. Negli ultimi dieci minuti non accade nulla di significativo: si va al riposo sullo 0-0.
SECONDO TEMPO – Avvio di ripresa a forti tinte granata. Dopo solo centoventi secondi, da azione susseguente ad un calcio d’angolo, Glik stacca imperiosamente di testa, ma la conclusione non inquadra lo specchio della porta. Il Torino domina, ma far saltare il bunker difensivo danese non è affatto impresa semplice. Sanchez Mino e Gazzi si fanno notare con alcuni spunti personali, interrotti, sistematicamente, dagli arcigni difensori ospiti. A poco meno di mezz’ora dal fischio finale, ottima chance per i granata, ma Andersen compie una prodezza sul tiro dell’onnipresente Sanchez Mino. Ventura prova a dare maggior freschezza alla manovra granata: fuori l’ottimo Sanchez Mino, dentro El Kaddouri. Ma è un altro neo-entrato, al minuto settantatré, ad andare vicinissimo al gol, la conclusione a botta sicura di Kačaniklić, però, viene deviata in corner da un difensore locale.
La squadra di Ventura reagisce immediatamente con Benussi, autore di un tiro dalla distanza che non inquadra lo specchio della porta. Al minuto settantaquattro, Ventura accontenta il pubblico: esce Martinez ed entra l’acclamatissimo Quagliarella. L’ingresso del calciatore campano galvanizza la squadra di casa, ormai stabilmente piantonata nella metà campo avversaria. Al terzo minuto di recupero, la svolta del match: Quagliarella viene trattenuto in area da Antonsson e guadagna un calcio di rigore. Dagli undici metri si presenta lo stesso attaccante granata, che spiazza Andersen e fa esplodere di gioia il pubblico di casa, in estasi per la prima affermazione stagionale in Europa League. Il Torino vince meritatamente, grazie ad una prestazione da “Toro”, tutta grinta e carattere. Il cammino europeo, ora, si fa decisamente più dolce. E il sogno degli scontri diretti, si fa, giornata dopo giornata, sempre più concreto.
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